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SALUTE FEMMINILE, DIMAGRIMENTO

Tutti i problemi del BMI nel definire la tua Salute

 
Dott.ssa Martina Pellegrini 
Esperta nel Benessere Femminile
 

Quanto ti preoccupa il tuo Indice di Massa Corporea (IMC/BMI)?
Quante volte ti sei messa a fare calcoli per scoprire quanto fossi oltre o dentro i tuoi “range”?

In questo articolo quindi ti mostrerò nei dettagli quali sono i problemi del BMI (che nessuno ti dice!) e per quale motivo non devi assolutamente prenderlo in considerazione per i tuoi parametri di salute. 

 
Sono Martina Pellegrini, dietista e nutrizionista olistica esperta nel benessere femminile con un approccio corpo-mente-anima. Aiuto le donne a sentirsi energiche e leggere ritrovando la gioia di mangiare.
 
Se sei già stata in uno studio medico, forse ti sarai accorta che le tabelle del BMI sono onnipresenti tanto quanto gli stetoscopi e i termometri.

Ma cos’è esattamente il BMI?

Innanzitutto, è un acronimo che sta per: Body Mass Index – ovvero l’Indice di massa corporea.
 
È una formula che classifica la persona in diverse categorie: sottopeso, normale, sovrappeso, obeso.

Il problema è che questo calcolo è molto, molto approssimativo. E impreciso, aggiungerei.

Anche chi è solito utilizzare il BMI deve ammettere che ha i suoi limiti – che però non vengono mai discussi, in particolare modo con i pazienti.

Io stessa, già prima che il mio metodo fosse basato sull’accompagnare le donne a realizzare salute, benessere e gioia senza focalizzarsi sul peso, pensavo che il BMI fosse inutile al 90%.

Tuttavia, non credo ancora che le persone abbiano realizzato quanto sia dannoso, soprattutto se utilizzato per parametri di valutazione della salute.

 

Ma quali sono quindi i problemi del BMI? Andiamoli a scoprire
insieme uno per uno.

IL BMI NON È STATO CREATO PER UN USO INDIVIDUALE

Il BMI è stato creato da un matematico-statistico, Adolphe Quetelet, intorno a metà del 1800. Questo signore era meglio conosciuto per il suo lavoro sociologico volto a identificare le caratteristiche dell’homme moyen – l’uomo medio – che, per Quetelet, rappresentava un ideale sociale.
 

Quetelet era belga e pubblicava opere nell’ Europa occidentale all’inizio del XIX secolo (periodo in cui il razzismo purtroppo fiorì in Europa) per misurare il peso medio di una popolazione. 

Quetelet credeva che la media matematica di una popolazione fosse il suo ideale, e il suo desiderio di dimostrarlo portò all’invenzione di questo indice, un modo per quantificare il peso dell’homme moyen.

 

Inizialmente chiamato Indice di Quetelet, la formula è stata creata basandosi esclusivamente sulle dimensioni e le misure dei partecipanti francesi e scozzesi.

Per capirsi… tale indice è stato ideato esclusivamente da e per i “bianchi” dell’Europa occidentale.

Sebbene il lavoro di Quetelet sia stato utilizzato per giustificare il razzismo scientifico per i decenni a venire, questo indice non è mai stato inteso come misura del grasso corporeo, della corporatura o della salute individuale.

Non solo, la popolazione misurata non era in alcun modo rappresentativa delle diverse popolazioni su cui il BMI viene utilizzato oggi. 

Inoltre, proprio perchè ha un valore statistico, “normo-peso” non significa “peso normale” cioè “peso giusto”, bensì “peso più diffuso” nella popolazione.

Il peso non era considerato un indicatore primario di salute fino all’inizio del XX secolo, quando le compagnie di assicurazione sulla vita statunitensi iniziarono a compilare tabelle di altezza e peso allo scopo di determinare cosa addebitare ai potenziali assicurati. 

IL BMI NON DISTINGUE LE DIFFERENTI TIPOLOGIE DI MASSA CORPOREA

Questo valore non distingue infatti tra grasso, muscoli, tessuto scheletrico o fluidi.

Ci sono molti aspetti associati ad un buono stato fisico ed alla  salute che aumenterebbero il peso di chiunque. 

Il muscolo è un ottimo esempio.

Poiché ha un peso specifico maggiore rispetto al grasso, molti atleti sono tecnicamente in sovrappeso o obesi secondo il calcolo del BMI, nonostante possano essere degli esempi di “buona salute (anche se non è detto, se consideriamo la salute come un equilibrio di fattori fisici, psicologici, spirituali, sociali). 

L’ossatura è un altro caso.

Un’ossatura più densa è associata a una salute migliore, ma ha anche un peso maggiore (che inevitabilmente andrà ad incidere sul calcolo).

 

ESSERE “SOVRAPPESO/OBESO” NON SIGNIFICA NON ESSERE IN SALUTE

Il peso non è un indicatore della salute.

Alcuni studi hanno mostrato che circa il 25% delle persone di peso “normale” ha un profilo cardio-metabolico anormale, mentre circa il 50% di coloro che sono “in sovrappeso” e il 30% di coloro che sono “obesi” hanno un profilo cardio-metabolico normale. 

Fatta eccezione per gli estremi statistici (tra i valori più alti e più bassi), il peso è solo “vagamente” correlato ai risultati di salute. 

E tieni presente che il concetto di associazione statistica è molto diversa dalla causalità.

LA STESSA EQUAZIONE CHE COSTITUISCE IL BMI E’ DIFETTOSA

Il BMI è ottenuto dividendo il peso per l’altezza al quadrato. 

Da quello che ho compreso, il matematico che ha creato questa formula ha deciso di mettere l’altezza al quadrato per rendere i dati funzionanti.

Dopotutto, quando Quetelet ha ideato la formula BMI non c’erano computer, calcolatrici o dispositivi elettronici, quindi ha sviluppato un sistema semplice.

Ci sono due problemi:

Punto primo: le persone sono tridimensionali, non bidimensionali. I corpi umani crescono in diverse forme e dimensioni (non solo in altezza e peso).

Punto secondo: c’è un grosso problema riguardo all’altezza.

Nel 2013, il Prof. Nick Trefethen, un matematico dell’Università di Oxford nel Regno Unito, ha scritto una lettera a The Economist, in cui metteva in dubbio l’utilità dell’attuale formula BMI, definendola una “misura bizzarra”.

Trefethen ha sostenuto che la formula porta a confusione e disinformazione. “Il termine altezza” disse “divide il peso per troppo quando le persone sono basse e per troppo poco quando sono alte”.

Il risultato è che alle persone basse viene detto che sono più magre di quanto non siano in realtà, mentre alle persone alte viene fatto pensare di essere più grasse di quanto non siano.

IL BMI IGNORA I COMPORTAMENTI 

Molti professionisti utilizzano il BMI perché si tratta di uno strumento rapido e facile per valutare un fattore di rischio (presumibilmente) modificabile. 

Vuoi sapere un’altra modalità abbastanza rapida per valutare i fattori di rischio modificabili? 

 

Chiedere semplicemente una valutazione di cinque comportamenti: 

1) consumo di vegetali;
2) attività fisica;
3) livello di stress percepito;
4) abitudine al fumo;
5) abitudine al consumo di alcol. 

Se sei preoccupata per il tuo indice di massa corporea, sappi che mangiando abbastanza vegetali, svolgendo un’attività fisica moderata, adoperandoti per gestire adeguatamente le tue emozioni, evitando di fumare, limitando il consumo di alcol, i valori associati al tuo BMI puoi benissimo dimenticarteli! 

IL GRASSO NON E’ UNA MALATTIA. E’ UNA DIMENSIONE CORPOREA CHE ESISTE IN NATURA.

I corpi degli esseri umani esistono in una vasta gamma di forme e dimensioni – molto magri, magri, morbidi e curvilinei, molto morbidi e sinuosi ecc. 

Assegnare una malattia (cioè l’obesità) a una dimensione corporea che esisterebbe naturalmente, anche mangiando in modo sano e facendo un esercizio regolare, è disumanizzante e promuove comportamenti e politiche istituzionali che stigmatizzano il peso.

TI È STATO DETTO DI PERDERE PESO PER LA TUA SALUTE?

Se è così, mi dispiace che ti sia stato detto di seguire un rimedio così approssimativo e superficiale. 

Il peso infatti NON E’ qualcosa che è interamente SOTTO IL NOSTRO CONTROLLO. 

Basando la salute sul peso, il rischio che si corre è quello di non prendere in considerazione tutti quei comportamenti positivi e benefici che possono promuovere una salute migliore, creando di conseguenza uno stigma (cioè un pregiudizio) sul peso che, invece, danneggia la salute. 

 

Nella mia pratica, mi impegno a fornire un supporto che sia inclusivo rispetto al peso, il che significa concentrarsi sui comportamenti con il cibo e sul rapporto con esso, NON sul numero arbitrario di una bilancia (e qui ti spiego come sbarazzartene definitivamente!

 
Cosa ne pensi?
Mi piacerebbe leggere i tuoi pensieri nei commenti qui sotto! 

È davvero possibile essere e soprattutto sentirsi sane, belle e felici nel proprio corpo, senza fare sacrifici?

La mia risposta è sì, è possibile.

 

Esiste un approccio diverso, basato sulla Gentilezza Amorevole verso tutta te stessa. Verso il modo in cui mangi, in cui ti parli, in cui ti guardi allo specchio, in cui muovi il tuo corpo.

E’ un approccio basato su dei pilastri concreti ed una solida ricerca scientifica a supporto.

Vuoi saperne di più?

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